Approvata oggi, in Commissione sanità, con il solo voto contrario del M5S, la relazione conclusiva dell’indagine conoscitiva sul metodo Stamina (indagine chiesta dal Pd e svoltasi da febbraio a luglio scorso). Chiediamo di: rivedere al più presto la normativa vigente, di rendere più trasparenti le procedure interne ai comitati etici valutando anche l’utilizzo di formare gruppi di esperti di alto livello; di rafforzare l’applicazione del codice di comportamento etico nelle strutture sanitarie regionali; di individuare modalità che prevedano l’obbligo di astensione per coloro che si trovino in posizioni di conflitto e di individuare possibili sanzioni per quei dipendenti del servizio sanitario regionale che agiscono in maniera mendace nei confronti dello stesso e dei pazienti.
I lavori della Commissione erano rivolti soprattutto alla comprensione dei fatti avvenuti durante il corso del 2011 presso gli Spedali Civili di Brescia e l’indagine, nel suo complesso, aveva lo scopo di ricostruire i fatti e i presupposti della vicenda e infine di sollecitare possibili interventi per evitare altri casi simili a questo. Nella relazione conclusiva abbiamo tutti condiviso che qualcosa in Regione non ha funzionato, e viste le premesse non è poco. Abbiamo anche messo in luce le carenze della legislazione nazionale e creato le condizioni perché d’ora in poi si possa intervenire in modo puntuale affinché non si ripeta quanto è avvenuto su Stamina. Il principio che ci ha guidati è sempre stato quello della tutela dei cittadini, specialmente quelli in condizioni di estrema fragilità, e della gestione trasparente da parte delle istituzioni.
È la prima volta che il Consiglio regionale attua un’indagine conoscitiva e il lavoro svolto è la prova che il Consiglio regionale può svolgere un’azione di verifica e controllo. Il lavoro non è stato semplice ma ha portato ad un risultato soddisfacente, anche se sono mancate, in audizione, importanti testimonianze dell’ex assessore alla Salute e dello stesso dirigente. Uno dei compiti della Commissione era quello di individuare i costi a carico del Servizio sanitario regionale , su questo nella relazione si evidenzia che manca un documento fondamentale quale la controdeduzione della Regione ai rilievi fatti dalla Corte dei Conti.
Sara Valmaggi e Gianantonio Girelli, consiglieri regionali PD