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Le campagne elettorali cominciano sempre da un luogo e poi da lì si allargano, contengono insomma qualcosa di simbolico, perché è sempre necessario che ci sia un centro in cui le energie si concentrano per poi irradiarsi e raggiungere gli angoli più lontani.

È per questo che abbiamo scelto di trovarci, insieme a tutte le forze del centrosinistra, civiche e dell’ambientalismo, lo scorso 3 dicembre al Teatro Elfo-Puccini di Milano, che è un luogo simbolico sia perché sta appunto nel cuore del nostro capoluogo sia perché rappresenta ben più che una sala in cui riunirsi. C’è cultura che si irradia da lì, c’è senso della comunità e di cosa davvero significa essere i cittadini che ne fanno parte.

Quelle che abbiamo concentrato il 3 dicembre – davanti alle tantissime persone che hanno partecipato riempiendo il teatro – sono energie di cui questa nostra regione ha un enorme bisogno dopo quasi trent’anni di un governo di centrodestra ormai trasformatosi in destra-destra. Le tematiche da cui partire sono del resto sotto gli occhi di ciascuno e sono così tante che riassumerle è difficile, ma alcune le contengono tutte, e tutte sono tenute insieme da un concetto che ogni lombardo, di qualunque età, convinzioni, estrazione sociale, può facilmente comprendere. È quello della logica privatistica cui in Lombardia destra e Lega hanno da tempo sacrificato il servizio pubblico, la logica che fa sì che chi non può permettersi una visita specialistica privata debba attendere mesi e mesi perché non può pagare per ottenerla nel giro di pochi giorni. O che fa sì che chi non può permettersi di passare ore e ore su un trasporto pubblico e ferroviario scadente sia costretto a sobbarcarsi i costi (e l’inquinamento) dell’automobile per ogni spostamento.

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A tutto questo rispondiamo che un’alternativa c’è e che non può essere rappresentata da Letizia Moratti, la quale non solo ha atteso sino all’ultimo di essere candidata per il centrodestra (“Mi è stato promesso un passaggio di testimone” disse parlando di Fontana appena il 28 settembre scorso!) che non solo proprio di Fontana era la vice in carica e con pieni poteri ancora il 2 novembre, solo un mese fa, ma che è ed è sempre stata anche – forse soprattutto – la campionessa di quella corsa al “privato” che non è conseguenza ma causa di tante storture lombarde.

Ecco, per questo ci siamo stretti il 3 dicembre attorno a Pierfrancesco Majorino: per dargli la forza e lo slancio con cui iniziare la campagna elettorale per Palazzo Lombardia, trovandoci simbolicamente nel cuore di Milano ma ben sapendo che questo è “solo” il punto di partenza di un viaggio che sarà lungo qualcosa più di due mesi e che deve (deve) arrivare fino alla frazione più lontana di ogni Comune, e all’angolo meno noto di una regione grande, vasta e bellissima come la Lombardia.

La sfida è troppo importante per non contenere fin dal principio questa ambizione e noi, tutta la nostra comunità, abbiamo questo compito e sì – vale la pena di usare questa parola impegnativa – anche questo dovere, cui non verremo meno: portare ai lombardi aria limpida, aria nuova.

PD Lombardia